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I giganti asiatici si avvicinano e rispondono a Trump

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Si e` tenuto a Tokyo il tanto atteso incontro trilaterale tra Giappone, Cina e Corea del Sud.
Presenti il premier cinese Li Keqiang, quello sudcoreano Moon Jae-in e quello giapponese Shinzo Abe il quale, al termine del summit, ha dichiarato: “Giappone, Cina e Corea del Sud devono collaborare con l’intera comunità internazionale e fare delle continue pressioni sulla Corea del Nord affinchè avvii il processo di denuclearizzazione nel più breve tempo possibile”.

Di cosa si è discusso?

I punti fondamentali emersi dal summit sono stati essenzialmente due: l’importanza di promuovere il libero scambio internazionale ed una sempre più energica cooperazione per la denuclearizzazione della Corea del Nord.
Si è discusso, inoltre, della complessa questione dei cittadini rapiti, negli anni 70-80, dalla Corea del Nord, con l’auspicio di trovare presto una soluzione.

Per quale motivo i tre paesi asiatici sembrano così uniti?

I paesi asiatici, Cina e Giappone in primis, spinti dalla politica protezionistica di Trump, sembrano avvicinarsi sempre più, soprattutto in un momento in cui si trovano ad affrontare controversie commerciali con gli Stati Uniti. Vicino, inoltre, l’accordo di libero scambio tra i paesi che negli ultimi mesi ha subito una brusca accelerata.
L’effetto delle spericolate manovre politiche di Trump, dunque, e` stato quello di avvicinare nemici storici e compattarli in un’alleanza in cui il Giappone – escluso dagli USA sulla questione Nord Corea – sta cercando di ricavarsi nuovamente una posizione di primo piano.

R.D.

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