Stando ai dati forniti a gennaio del 2017 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il tabacco è responsabile della morte, nel mondo, di sei milioni di persone ogni anno.
Solo in Italia il fumo provoca fino a ottantatremila decessi ogni anno.
Anche in Giappone il fumo è responsabile della morte di circa quindicimila persone ogni anno, secondo quanto comunicato dal Ministero della Sanità.
Circa il 30% delle persone (con una occupazione) affette da cancro ai polmoni in Giappone sono esposte al fumo passivo nei luoghi di lavoro.
Secondo un’ indagine condotta tra maggio e giugno di quest’anno è emerso che oltre il 31% di 123 pazienti presi ad esame (affetti da cancro ) erano esposti al fumo passivo sul lavoro ed oltre il 5% di loro ha dichiarato di aver lasciato il lavoro proprio per questo motivo.
Forti sono le connessioni economiche, in questo settore, tra Italia e Giappone: nell’ottobre 2016 è stato siglato un accordo tra Maurizio Martina (il Ministro delle Politiche Agricole) e la multinazionale Japan Tobacco International (che detiene alcuni fra i più noti marchi come Camel, American Spirit e Winston ) che prevedeva l’acquisto di tabacco italiano del valore di centosessanta milioni di euro da parte della JTI per la fabbricazione di sigarette nei vari stabilimenti (la crescita dell’export italiano in Giappone in tabacco e derivati e` cresciuta del 1000% grazie a questo accordo).
In Italia la coltivazione del tabacco è molto diffusa, in particolare in Toscana, Umbria, Campania,Veneto e Lazio, essendo regioni caratterizzate da un clima favorevole per l’ottenimento di un prodotto di qualità (fra i migliori in Europa).
In Europa sono settecentomila le persone (ventimila delle quali a causa del fumo passivo) che ogni anno perdono la vita per colpa del fumo.
Le immagini e “gli slogan” terrificanti (che mettono in guardia sulle conseguenze del fumo) esposti sui pacchetti di sigarette sembrano non destare nessuna preoccupazione nei fumatori, che nonostante tutto, continuano ad arricchire l’industria del tabacco.
Purtroppo, a pagarne le spese non sono solamente i fumatori: il fumo passivo è responsabile di malattie cardiache, tumori ai polmoni ed asma e crea danni ingenti suprattutto nei neonati.
R.D.