Chi si trova a passare per Fukuoka, che sia per viaggio o per lavoro, non può non accorgersi dell’importanza che Hakata ricopre nel cuore dei suoi abitanti. Insieme a Tenjin è uno dei due quartieri principali di Fukuoka e anche quello più antico.
Già attorno al 1200 esisteva infatti un nucleo, abitato principalmente da mercanti che commerciavano con Cina e Corea, chiamato Hakata, che avrebbe mantenuto i propri usi e costumi nei secoli a venire.
Benchè il nome dell’odierna “capitale” del Kyushu sia stato scelto dal signore feudale che all’inizio dell’epoca Edo instaurò il proprio governo a ovest di quel primo agglomerato urbano, sono in molti a sostenere che la vera anima della moderna metropoli si possa ritrovare solo a Hakata.
Per conoscerla più a fondo, abbiamo fatto un giro all’ Hakata Machiya Furusato-kan, il museo del folclore, dove ad accoglierci è stato il curatore Yamada Hiroaki.
La prima sezione della mostra è dedicata alla storia e alla cultura di Hakata, in particolare dei periodi Meiji e Taisho, con un un angolo rivolto a chi vuole divertirsi a imparare lo hakata-ben, il dialetto locale ritenuto virile e affascinante anche in altre parti del Giappone, o con il kinetoscopio, precursore del proiettore cinematografico, che metteva in scena fatti celebri successi a Hakata o i vari festival che si tenevano durante l’anno.
E proprio al festival più importante è riservata un’ampia zona al primo piano del museo. Si tratta dell’ Hakata Gion Yamakasa che si tiene dall’1 al 15 luglio da più di 750 anni. La celebrazione risale al tredicesimo secolo quando un monaco buddista pose fine a una grave epidemia pregando e spargendo acqua benedetta per le vie della città. Egli si muoveva per mezzo di un carro chiamato segakidana, costruito per lui dalla gente del luogo, che nel festival viene ricordato dai kakiyama. Questi sono 7, uno per ogni nagare, distretto, in cui è divisa Hakata e sono riccamente decorati con bambole che riproducono varie divinità, simboli di prosperità e buon auspicio.
Proseguendo la nostra visita, siamo saliti al secondo piano della mostra dove sono esposti i diversi tipi di artigianato locale tradizionale, ormai praticato da pochissimi artisti. In passato invece, essendo un quartiere commerciale, Hakata pullulava di negozi e botteghe in cui era possibile acquistare le famose hakata ningyō, bambole in terracotta, gli hakata hariko, statuette realizzate con la cartapesta, e le hakata koma, le trottole per bambini.
Hakatamachiya Furusatokan, il museo del folclore
Reisen-Machi 6-10, Hakataku, Fukuoka City, Japan
Aperto: 10:00a.m.-6:00p.m.
Chiuso: 29 dicembre – 31 dicembre
Biglietto d’entrata: ¥200
http://www.hakatamachiya.com/english
Chiara Bronzini