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Greenpeace: iI Giappone è colpevole di violare i diritti umanitari.

“Il Governo giapponese sta ingannando gli organismi e gli esperti delle Nazioni Unite”, questa la dura accusa di Greenpeace nei confronti del Giappone. Secondo l’associazione umanitaria ed ambientalista, infatti, sono ancora alti i livelli di radiazioni in tutte le zone, quindi anche in quelle accessibili, ed esiste un rapporto che lo documenta e condanna il Giappone, accusandolo di violazione dei diritti umani.

Entriamo più nello specifico

Il documento “Sul fronte dell’incidente nucleare di Fukushuma: lavoratori e bambini”, spiega come ci siano delle zone aperte con alti tassi di radiazioni.
Secondo Greenpeace i livelli di radiazioni, nelle zone di Namie e Iitate, superano di molto i limiti raccomandati a livello internazionale e sono un pericolo per tutti i cittadini. Vale lo stesso nella zona di Obori, in Namie, e per descrivere il grado di rischio, Greenpeace spiega che “se un operaio lavorasse in quelle zone per otto ore al giorno per un anno, riceverebbe le stesse radiazioni equivalenti a più di cento radiografie al torace”.
Nei pressi di una scuola nella città di Namie, inoltre, i bambini sarebbero esposti a radiazioni superiori dalle dieci alle venti volte rispetto al massimo raccomandato dagli esperti internazionali.
Da questo rapporto, sembrerebbe, infine,  che il Giappone falsifichi certificati reclutando persone svantaggiate e senzatetto senza fornire loro una adeguata formazione in materia di radioprotezione.

Pericolosa la politica energetica attuata dal Giappone

“La maggior parte dei cittadini giapponesi chiede un cambiamento verso le energie rinnovabili. Invece, il governo giapponese sta facendo l’opposto, riattivando reattori nucleari e aumentando il numero delle centrali a carbone, che non è un bene per il clima” , afferma Kazue Suzuki, della campagna Energia di Greenpeace Giappone.

R.D.

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