Sempre più giovani giapponesi decidono di lasciare una vita all’insegna del consumismo e delle comodità per abbracciarne una legata alle cose essenziali.
«Sono rimasto esterrefatto, rendendomi conto che potevo vivere con il minimo indispensabile» ha affermato Fumio Sasaki, impiegato 36enne di Tōkyō.
In passato possedeva una gran quantità di libri e CD, di strumenti musicali, dei bei vestiti e molti strumenti tecnologici, mentre ora non ha altro che pochissimi indumenti e un divano–letto.
I libri, non appena finisce di leggerli, li regala – «compravo libri ma non li leggevo. Ora quando leggo un libro, posso concentrarmi su di esso più di prima. Riesco persino ad essere più efficiente a lavoro».
In giugno ha pubblicato un libro sulla sua vita da minimalista, attirando molti lettori nella fascia tra i venti e i trent’anni.
Maggiormente devoto al minimalismo, Kota Ito ha soltanto un computer, una fotocamera digitale, uno smartphone e gli unici vestiti che possiede sono quelli che ha indosso.
«Non ho bisogno di una casa» ha detto Ito, che viaggia attraverso tutto il Giappone e all’estero fermandosi in hotel davvero economici e lavorando nella rete – «tutto ciò mi dà più tempo per pensare».
Un impiegato 29enne di Ōsaka ha dichiarato di essere stanco di mostrarsi con i vestiti giusti, l’auto costosa e un insieme di altri fattori che sono legati all’apparenza del vivere in una società.
Per questo va accrescendosi sempre di più il numero di giovani che si stanno avvicinando a uno stile di vita minimalista, stanchi forse di una vita in cui conta maggiormente ciò che si possiede a ciò che effettivamente è utile e necessario, legata a un conformismo di massa.
Fonte: http://www.japantoday.com/category/lifestyle/view/minimalist-lifestyle-attracting-young-people-in-japan
Bortolotti Eleonora