Il Giappone si trova in questo momento storico a dover accogliere, come mai fino ad ora, un numero sempre crescente di turisti (nel 2016 se ne sono contati oltre 24 milioni).
Ed è proprio sul turismo che sia i privati che le istituzioni puntano in modo particolare: il rapido invecchiamento della popolazione giapponese e la sua conseguente diminuzione hanno portato ad un inevitabile calo della domanda dei beni di consumo (basti pensare che dal 2001 ad oggi il consumo di birra, per fare un esempio, si è dimezzato) ed è doveroso quindi affidarsi ad alternative che compensino questa mancanza.
Il Governo, dal canto suo, consapevole di una mutazione in atto, si sta attivando per incentivare e promuovere uno sviluppo economico interno, finanziando ad esempio la costruzione di alberghi, in particolar modo nelle grandi città.
Fino ad ora i privati hanno provveduto autonomamente alle opere di costruzione e di acquisto dei terreni, provocando un aumento medio dei prezzi dei terreni commerciali del +1,4%.
Nelle grandi città come Nagoya, Osaka o Tokyo è stato registrato un aumento del prezzo ancora maggiore, ovvero del 3.3%, spinti da una domanda sempre crescente dovuta al turismo in aumento.
Sempre più spesso le aziende giapponesi che non possono puntare sul turismo, spinte da un mercato interno in difficoltà, scelgono di acquistare aziende straniere (solo nel 2016 a tal fine sono stati investiti più di 100 miliardi di dollari), cercando cosi di compensare la carenza di mercato interno.
R.D.