Il mondo del lavoro giapponese presenta una grossa lacuna che riguarda la condizione della donna.
Da una recente indagine condotta dal governo giapponese è emerso che 3 donne su 10 sono sottoposte a molestie sessuale di vario genere: molte sono “condannate” per il loro aspetto fisico, altre per l’età, altre ancora sono “costrette” a soccombere a richieste relativamente assurde come cantare al karaoke.
Nei peggiori dei casi, contatti fisici non richiesti sono oggetto delle molestie.
Purtroppo la maggior parte delle donne che si trova in questa situazione di disagio non espone il problema a terzi, e non ha neppure il coraggio di opporsi per evitare le inevitabili conseguenze a cui le sottoporrebbero gli stessi superiori (autori, spesso, delle molestie).
Shinzo Abe da tempo cerca di favorire ed incoraggiare l’inclusione delle donne negli ambiti lavorativi, ma, con queste premesse, risulta piuttosto difficile immaginare donne occupare, ad esempio, ruoli direzionali.
Sonia Porcari