Il Giappone è uno dei paesi con il più alto tasso di suicidi al mondo.
Questo fenomeno, purtroppo, non colpisce solamente gli adulti ma le vittime, spesso, sono i più giovani e in particolare gli studenti.
Il fenomeno molto diffuso del bullismo scolastico certo non aiuta ed anzi incentiva i giovani piu’ colpiti a considerare il suicidio come unica soluzione possibile.
Secondo i dati comunicati nel 2015 dall’Ufficio del Gabinetto, riferiti agli anni dal 1972 al 2013, il maggior numero di suicidi si sarebbero concentrati intorno al 1° settembre o all’inizio del nuovo semestre scolastico.
Il rientro a scuola è vissuto in modo traumatico dai ragazzi, soprattutto nei casi in cui siano vittime del bullismo.
E’ necessario, quindi, intervenire preventivamente, fornendo assistenza e sostegno in particolare in seguito ai periodi di vacanza.
A tal fine, gia` da tempo molte organizzazioni no -profit si stanno mobilitando affinchè possano intervenire attivamente a sostegno dei più deboli.
La Childline, con sede a Tokyo, che fornisce supporto telefonico, prevede di intensificare le ore di consulenza tra la fine di agosto e gli inizi di settembre, lanciando un nuovo servizio di chat (in cui verrà preservato l’anonimato), disponibile su computer e smartphone.
Un’altra organizzazione no-profit, invece, aprirà le proprie sedi in sei prefetture destinate ad accogliere tutti i bambini che si rifiutano di frequentare la scuola.
Il ruolo primario nell’affrontare il problema spetta comunque ai genitori, che devono essere i primi a riconoscere segnali di malessere o eventuali richieste di aiuto da parte dei propri figli.
R.D.