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Giappone protagonista nel nuovo CPTPP

Proseguono, nonostante il defilameto degli Stati Uniti, gli sforzi per raggiungere l’accordo di libero scambio tra i paesi dell’area del Pacifico e la regione asiatica, il Tras-Pacific Partnership: infatti i paesi membri, riunitisi in Vietnam per il summit dell’Apec, sono giunti ad un’intesa di massima sull’accordo di libero scambio commerciale.

Il Comprehensive and Progressive Agreement for Trans Pacific Partnership (CPTPP), questo il nuovo nome del concordato, prevede alcune modifiche al precedente TPP, come l’eliminazione di alcune note sull’ambiente e, per lo più, sui diritti di proprietà (argomento tanto a cuore a Dolnald Trump prima di uscire dall’accordo).
Il Giappone, vero artefice del trattato, ha dichiarato tutta la sua soddisfazione attraverso le parole del ministro del commercio Motegi, secondo cui il nuovo accordo “invia un messaggio molto forte agli Stati Uniti e agli altri Paesi della regione Asia-Pacifico” (rivolto principalmente alla Cina).
In realtà , una conclusione positiva al concordato non era poi cosi scontata: molti erano convinti che, dopo il dietro front di Trump, l’accordo non sarebbe andato a buon fine ma, grazie agli sforzi diplomatici del Giappone e, forse, per la paura dell’incombente presenza della Cina come promotore di globalizzazione mondiale, tutti i paesi membri sembrano aver trovato un’intesa.
Forte, inoltre, l’alone di delusione nei confronti del presidente americano (molti i paesi asiatici infastiditi dall’atteggiamento buonista di Trump in Cina e le nazioni di Messico e Canada per la rinegoziazione del NAFTA).
Il CPTTP, qualora andasse in porto, sarà sicuramente l’accordo più ambizioso della storia: occorreranno però successivi incontri e negoziazioni tra gli stati membri per giungere alla conclusione finale del trattato.
R.D.

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