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GIAPPONE. IN FASE DI STUDIO DISPOSITIVI ELETTRONICI ECOSOSTENIBILI.

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La questione della salvaguardia ambientale è strettamente connessa all’utilizzo e alla produzione di materiali elettronici. È di pochi giorni fa la messa appunto di un dispositivo elettronico biodegradabile. Il sensore in questione è stato creato dagli scienziati dell’Istituto di ricerca scientifica e industriale (ISIR) giapponese e dall’Università di Osaka.
Al momento il sensore permette la trasmissione di dati tramite internet. La caratteristica è la sua biodegradabilità a contatto con il suolo e i suoi microrganismi.
Uno dei ricercatori dell’ISIR, Takaaki Kasuga, insieme ai colleghi ha messo a punto nello specifico un igrometro, che misura l’umidità nel suolo. Le fibre di nano carta di cui è composto sono un millesimo della normale carta di cellulosa. La superficie ha la stessa consistenza della plastica e può essere quindi un buon sostituto di questo materiale.
Dalle ricerche emerge che in circa 40 giorni il 95% del volume totale del dispositivo viene decomposto nel suolo, mentre le parti in metallo si arrugginiscono.
Il team ISIR vorrebbe utilizzare il sensore di nano carta come indicatore di gas, il che renderebbe possibile raccogliere informazioni sulle attività vulcaniche e altre zone in cui è difficile fare rilevamenti, senza provocare danni all’ambiente.
La sfida del team ora sarà su come ottimizzare il tempo necessario alla decomposizione del dispositivo.
(JIEF/DIRE)

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