Giappone: i conducenti anziani rappresentano un pericolo

Continua, condotto dalla polizia, il monitoraggio degli incidenti stradali causati da persone anziane con deficit, come ad esempio la demenza.
Nel mese di marzo dello scorso anno in Giappone è entrata in vigore una legge sulla circolazione stradale che prevede dei test severi (per appurare, ad esempio, la capacità di memoria e di giudizio) per tutti gli anziani di età superiore ai 75 anni in possesso di una patente di guida.

Nel 2017, i dati comunicati dall’Agenzia Nazionale di Polizia mostrano che su 385 di questi a 28 è stato diagnosticato un sospetto di demenza, mentre altri 161 hanno mostrato una riduzione delle funzioni cognitive.
Secondo quanto dichiarato dal presidente della Commissione nazionale per la sicurezza pubblica Hachiro Okonogi, un ruolo importantissimo spetta ai membri della famiglia dei conducenti anziani, i quali dovrebbero consigliare loro di evitare la guida.
E’ stata evidenziata, infatti, una stretta correlazione tra le carenze cognitive dei guidatori e una serie di incidenti gravi avvenuti: 418 incidenti mortali registrati (di cui il 41% ha coinvolto solo veicoli e il 19% collisioni tra veicoli e pedoni) sono stati causati da conducenti ultra settantacinquenni nel 2017.

R.D.