Uno dei problemi che il Giappone si trova ad affrontare, avendo un’altissima percentuale di popolazione anziana, è quello della demenza senile. Le misure prese dal governo nipponico hanno a che vedere soprattutto con la prevenzione e il supporto ai familiari di chi soffre di questa condizione. Il tutto è reso più facile ed accessibile con le nuove tecnologie e l’uso dei social. La compagnia Silverwood ha inaugurato nella città di Urayasu una casa di cura circondata dal verde, dove è possibile per chiunque fermarsi per un caffè o per comprare dei dolci. L’intento è quello di promuovere l’interazione tra i residenti (molti dei quali affetti da demenza senile) e la comunità locale. In questo spazio è anche possibile affittare delle stanze per lezioni private di ogni tipo.
La stessa compagnia ha, inoltre, realizzato dei cortometraggi in VR per ricreare le condizioni di chi vive con la demenza senile nella vita di tutti i giorni, con lo scopo di sensibilizzare la popolazione e creare una buona convivenza.
Un altro esempio viene dalla città di Kobe. Questa, infatti, è la prima città in Giappone ad offrire ogni anno un controllo per la demenza senile gratuito. In più, la città offre un rimborso per gli incidenti avvenuti a causa di una persona sofferente della malattia.
Numerose sono le iniziative speciali adottate per questa categoria di popolazione, e ancora più rilevante è vedere come essere sorgano da collaborazioni tra istituzioni e ambienti accademici. Un ulteriore esempio è il software CogEvo (sviluppato dall’azienda giapponese Total Brain Care) la quale, monitorando l’attività cerebrale dell’utente, utilizza giochi di numeri per migliorare le funzioni cognitive, nonché aiuta l’utente a scoprire eventualmente i primi segni di demenza. La stessa città di Kobe ha lanciato l’app “My condition Kobe” ad aprile dell’anno scorso, per permettere ai cittadini di controllare la propria salute (e allo stesso tempo i dati vengono inviati in forma anonima ad un database che li utilizza a scopi di ricerca).
GIAPPONE – Crisi demografica e invecchiamento, il paese affronta la sfida che riguarderà anche l’Italia (IV). Integrando ambiente e senilità.
Nella città di Obu, nella prefettura di Aichi, si stanno mettendo in atto una serie di politiche per rendere la città più sicura e pronta per chi soffre di demenza senile. All’interno dell’iniziativa si vogliono aumentare i controlli fisici e mentali per identificare quali sono i fattori che influenzano i problemi dovuti all’avanzare dell’età. In questo modo, l’obiettivo è quello di poter fare diagnosi in anticipo sulle disabilità cognitive.
Un altro esempio è offerto dalla città di Nabari, nella prefettura di Mie. La città soffre il decremento della popolazione e per far fronte a questo problema le autorità locali stanno aumentando iniziative collocate nelle scuole elementari della zona, stanziando un budget per finanziare attività locali e per fornire un aiuto domestico agli anziani.
Per quel che riguarda i trasporti, la città di Toyama ha pensato ad un sistema per rendere i pedoni, soprattutto quelli più anziani, meno dipendenti dalle auto. Questo è possibile grazie ad un ridimensionamento delle aree pedonali e alla rivisitazione dell’impianto urbanistico. In più sono stati programmati oltre 30 centri di supporto locale per venire in aiuto alle necessità della popolazione più anziana.
Si può facilmente osservare, quindi, come il Giappone, integrando l’uso dei dati, delle nuove tecnologie e della sensibilizzazione da parte delle comunità locali, stia approcciando questa condizione del tutto peculiare e inedita per l’umanità. Allo stesso tempo, tutte le nazioni più sviluppate prima o poi dovranno perlomeno tenere gli occhi aperti sulla situazione giapponese per poterla prendere come modello da seguire.