L’intervista concessa in esclusiva a FocusGiappone da Koichi Gono mette in luce i progressi di una delle piu’ fiorenti citta` giapponesi con le radici nel cuore dall’Asia e lo sguardo verso l’Italia e l’Occidente.
La rivista internazionale “Monocle” ha recentemente pubblicato la sua annuale classifica riguardante le città più vivibili al mondo e, tra metropoli quali Tokyo, Melbourne, Monaco e Berlino, Fukuoka si è aggiudicata la settima posizione.
Uno dei principali attori che hanno permesso alla città di raggiungere questo traguardo è Koichi Gono, il Chief Executive del Dipartimento dell’Economia, Turismo e Cultura della città di Fukuoka, da sempre impegnato nello sviluppo e nella promozione di questo territorio.
Rispetto alle altre città presenti nella classifica, Fukuoka è senza dubbio una di quelle meno conosciute, ma nonostante questo è riuscita a scavalcare città quali Madrid, Sydney e Singapore.
La metropoli del Kyushu è stata, inoltre, negli ultimi anni, rilanciata come “start-up city”, grazie alle qualità che la contraddistinguono rispetto ad altre realtà del Paese del Sol Levante.
“Fukuoka presenta”- come indica il Chief Executive – “non soltanto un tasso di natalità in costante crescita, in controtendenza con quello del resto del Giappone, dove ad aumentare sono gli anziani, ma, in termini di crescita, la città sta sviluppando enormemente sia il settore industriale che quello turistico, che tra il 2014 e il 2015 è incrementato del 75%”.
Tra i punti di forza che hanno fatto emergere questa citta` nel panorama mondiale è possibile individuare innanzitutto l’ottima accessibilità per quanto riguarda i trasporti: la città è collegata in maniera ottimale con le più grosse capitali asiatiche e, dato non trascurabile, conta anche sull’ottimo collegamento dell’aereoporto e del porto con il centro città, e al collegamento con le principali reti ferroviarie ad alta velocita`.
Il costo della vita è, inoltre, molto accessibile, se confrontato, ad esempio, con quello della capitale Tokyo, con un divario superiore al 30%, che influisce non solamente sulla qualità della vita dei singoli abitanti, ma anche sui bilanci delle imprese.
Ulteriore fattore interessante riguarda la scelta dei giovani del Kyushu di intraprendere gli studi universitari qui a Fukuoka e, successivamente, cercare un lavoro nei dintorni, scelte dettate anche da motivi legati all’indole conservativa che caratterizza gli abitanti del Kyushu.
Tutto ciò ha contribuito ad accellerare il processo di sviluppo e la crescita della città che, attualmente, fa parte di una delle National Strategic Special Zones, progetto del Governo per sviluppare un ambiente attraente per gli investimenti.
Grazie all’appartenenza a questo progetto sperimentale, iniziato e portato avanti dal Governo nazionale, si hanno infatti maggiori incentivi per la creazione e per lo sviluppo delle imprese, grazie anche a una minore burocratizzazione.
Il far parte della National Strategic Special Zone ha reso anche possibile lo “scavalcamento” del limite costruttivo, problema chiave in Giappone in quanto la superficie del Paese edificabile è scarsa se rapportata alla totalità della popolazione.
È, infatti, stata accordata la possibilità di estendere verticalmente gli edifici, con un aumento massimo di 9 metri, che ha portato alla riprogettazione e alla creazione di piani di rinnovo per un gran numero di edifici a Fukuoka.
Per quanto riguarda i servizi offerti agli investori stranieri, è stata creata una società sussidiaria, paragonabile a quelle già presenti nei grandi centri urbani e commerciali giapponesi, per svolgere attività di consulenza che facilitino l’insediamento nella zona.
Sorpassare Tokyo nella classifica di Monocle non sembra ancora un’ impresa così agevole, ma qualcosa, anche a livello commerciale e industriale, sta cambiando.
Storicamente, infatti, le aziende propendono per ubicare il loro headquarter a Tokyo, che vanta perciò la presenza delle più grosse imprese del panorama nazionale e internazionale ma, anche grazie al Business Continuing Planning, qualcosa si sta “muovendo”.
Questo BCP nasce come un processo di creazione di un sistema di prevenzione e recupero per le aziende a rischio di potenziali minacce quali terremoti, guerre civili, epidemie, attacchi cibernetici e altre ancora: “proprio per attenuare ed evitare il pericolo e i conseguenti danni”, ci spiega il Dr. Gono, “molte società, come ad esempio le compagnie assicurative statunitensi, stanno cercando di spostare la loro sede centrale nel Kyushu, zona meno soggetta alle minacce derivanti da possibili terremoti e soprattutto tsunami”.
Fukuoka è, inoltre, una città molto meno caotica e dispersiva rispetto a Tokyo, e lo stile di vita è sicuramente più rilassato rispetto a quello della capitale.
Molto interessante è anche vedere come la città stia affrontando la sfida della globalizzazione in un mondo come quello attuale.
I principali rapporti che possiamo in altro modo definire storici, come descrive il nostro intervistato, “sono sicuramente quelli legati ai Paesi asiatici più vicini, come la Cina e in special modo con la Corea del Sud”.
Questo è spiegato primariamente dalla ridotta distanza che separa la metropoli del Kyushu dalle altre maggiori città asiatiche (basti pensare che per arrivare in aereo a Seul bastano 50 minuti, mentre per arrivare a Tokyo occorrono circa due ore).
Secondariamente, l’approccio a livello di business e le modalità di negoziazione sono molto simili tra i due paesi, dove la fiducia e la parola data valgono spesso più dei contratti firmati.
Questo, però, non limita la possibilità di costruire relazioni anche con il resto del mondo: infatti i rapporti con l’Europa, gli Stati Uniti e l’Australia sono in continua crescita, anche se vi sono maggiori difficoltà rispetto ai i paesi asiatici, geograficamente e culturalmente più vicini.
“La barriera maggiore”, ammette con un pò di rammarico Gono, “è la lingua. Purtroppo in Giappone un’elevata percentuale di persone non parla inglese, dunque è spesso necessario un interprete”.
Ulteriore barriera è quella legata alle difficoltà che le imprese straniere incontrano quando cercano di relazionarsi con le banche giapponesi: il motivo di ciò è legato al fatto che per le banche giapponesi è difficile risalire alle informazioni e ai dati storici delle aziende straniere, e dunque necessitano di maggiori garanzie.
“In ogni caso”, prosegue il Chief Executive, “Fukuoka è assolutamente aperta allo scambio non solamente economico, ma anche culturale, con tutti gli altri Paesi interessati ad investire in Giappone.
Il Dr. Gono non riesce poi a nascondere la sua simpatia per l’Italia, che a Fukuoka ha una forte presenza (la citta` e` sede della Japan Italy Economic Federation e ospita annualmente il Nishinippon Business Forum) e un numero in crescita di residenti italiani, elogiando la nostra cucina, la talentuosità dei designer delle griffe di moda e l’abilità delle nostre manifatture.
“Tutti settori in cui”, prosegue, “vorremmo continuare a sviluppare e consolidare le nostre relazioni con l’Italia, oltre a crearne di nuove”.
L’interesse è anche quello piu’ specifico verso uno scambio di prodotti alimentari tra i due Paesi, in quanto vi sono prodotti sconosciuti in uno ma assolutamente comuni nell’altro, che potrebbero entrare nelle rispettive tavole.
Alla fine di questa intervista è possibile dire che l’impegno dell’amministrazione di Fukuoka sia stato chiaro, e che vi è la voglia costante di migliorarsi per proseguire sulla via dello sviluppo della città. Particolarmente apprezzato è stato anche l’interesse che il Dr. Gono ha dimostrato avere per facilitare il soggiorno degli stranieri a Fukuoka, chiedendo quali potrebbero essere i servizi migliorabili nella città.
Ci auguriamo dunque che, negli anni a venire, gli sforzi del Sindaco e della sua amministrazione diano i loro frutti, consentendo così alla fiorente città di Fukuoka di scalare ulteriori gradini nella rinomata classifica di Monocle e di avvicinarsi sempre piu’ anche all’Italia.
Francesca Agelli