I dazi doganali rappresentano, per numerose categorie di prodotti italiani, un ostacolo all’esportazione non indifferente.
L’Unione Europea e il Giappone, consapevoli di tali limiti (di cui entrambi, seppur in settori diversi, ne accusano il peso), sono giunti ad un compromesso che riuscirà a dare una svolta decisiva agli scambi commerciali.
Il 6 luglio scorso a Bruxelles il Primo Ministro Shinzo Abe, il Presidente del Consiglio dell’Unione Europea Donald Tusk e il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker hanno sancito l’accordo di libero scambio, che prevede importanti novità, in particolare nel settore automobilistico giapponese in quello dei prodotti agroalimentari europei (formaggi primi fra tutti), fino ad oggi particolarmente gravati dai dazi doganali.
Seppur in tempi abbastanza lunghi (circa 10 anni), l’accordo prevede l’abbattimento di circa il 99% dei dazi in questi settori.
La Commissione Europea prevede un aumento delle esportazioni di prodotti agricoli europei trasformati (come ad esempio la pasta) del 180%.
Nell’agroalimentare il riconoscimento di circa 200 tra prodotti di denominazione IGP e DOP (di cui oltre la metà sono vini) e l’impegno ad eliminare dal mercato tutti quei prodotti che rappresentano delle imitazioni e` una ulteriore vittoria sul fronte italiano ed europeo.
Il settore automobilistico “made in Japan”, invece, nel corso dei prossimi 7 anni vedrà una riduzione delle tariffe sull’importazione del 10%.
“Questo accordo non è importante solo da punto di vista economico, ma è anche un modo per avvicinarci. E’ importante creari ponti e non muri, soprattutto in questa fase storica particolarmente delicata” ha dichiarato in conferenza stampa la Commissaria al Commercio UE Cecilia Malmstroem.
Proprio nello stesso giorno a Roma, a celebrare la chiusura dell’accordo, si e` tenuta la visita istituzionale della Japan Italy Economic Federation e della Camera di Commercio di Fukuoka presso la sede nazionale della CIA – Confederazione Italiana Agricoltori. Gli interventi del presidente CIA Secondo Scanavino, del presidente della Japan Italy Economic Federation Daniele Di Santo e della Camera di Commercio di Fukuoka Seiji Isoyama hanno lasciato spazio a sessioni di incontri tra aziende italiane e la folta rappresentanza giapponese (34 top executives e presidenti) e al workshop dedicato alle opportunita` di partnership tra Italia e Giappone in campo agroalimentare.
R. D.