Ogni anno, durante la Golden Week, la città di Fukuoka si veste a festa per uno dei matsuri più famosi del Kyūshū, il “Dontaku”.
Dall’olandese Zondag, ovvero domenica, Dontaku è un festival che richiama migliaia di persone che accorrono a Fukuoka per assistere alla parata dei carri e dei numerosi gruppi che si esibiscono in danze, coreografie, performance musicali e manifestazioni tradizionali per le vie della città.
A suon di tamburi e di shamisen, la parata procede da Hakata verso Tenjin, i due centri nevralgici della città. Diversi palchi sono disseminati lungo le vie del centro e decine di gruppi si alternano su di essi per intrattenere il pubblico con spettacoli folkloristici di vario genere. Maschere niwaka e costumi tradizionali, come i flower hats o hanakasa colorano così la città.
Il festival vanta una lunga storia che affonda le radici nell’era Heian: più di 800 anni fa nasceva sotto il nome di Matsubayashi, per onorare i signori feudali ed augurare loro prosperità.
Nel periodo Edo, si trasforma in una vera e propria parata e cambia il nome in Torimon mentre con l’avvento dell’era Meiji, il festival viene bandito a causa della sua eccessiva stravaganza, ma la popolazione cercò di mantenere questa tradizione, cambiandone appunto il nome in Dontaku. Il festival, così, continuò fino ad avere una nuova battuta di arresto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Con la fine della guerra, il festival ha finalmente ricominciato ad attrarre persone da tutto il Kyushu e non solo per assistere a questo tripudio di musiche e colori.
Oltre alla parata, sono sparsi in vari angoli della città, decine di chioschi gastronomici, i cosiddetti yatai, dove poter assaggiare snack tipici come gli hashimaki, una sorta di okonomiyaki arrotolato su un paio di bacchette e gli ikayaki, calamari arrostiti ricoperti di salsa di soia. Altra particolarità del festival sono le flower cars o hana jidosha, ovvero veicoli decorati con migliaia di led e fiori, che sfilano per le vie della città.
Al termine della parata, gli spettatori sono invitati a partecipare alla festa, prendendo parte alla danza So Odori: muniti di shamoji, i tipici cucchiai per il riso, tutti ballano e applaudono e si conclude così una delle feste più variopinte e coinvolgenti del Giappone!
A cura di Valentina Bruschi