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CORONAVIRUS, IMMUNITA CROCIATA POTREBBE ESSERE ALLA BASE DEL BASSO TASSO DI MORTALITA REGISTRATO IN GIAPPONE

Numerosi esponenti della comunità scientifica internazionale si sono espressi in favore della tesi secondo cui l’immunità crociata potrebbe essere la ragione del relativo basso tasso di contagi e di mortalità dovuto al covid-19 in Giappone e in altre parti dell’Asia rispetto a quello registrato in Europa e Nord America.

Il team di ricercatori del Centro di ricerca scientifica e tecnologia dell’Università di Tokyo, coordinati da Tatsuhiko Kodama, studiando campioni di sangue di pazienti affetti da covid-19 ha rilevato che per alcuni di essi gli anticorpi IgG sono aumentati più velocemente degli anticorpi IgM.

Secondo Kodama, ciò dimostra che tali persone hanno immunità al virus poiché sono state infettate quasi certamente da un virus molto simile al covid-19, che potrebbe essersi diffuso in precedenza in Asia.

“L’immunità crociata potrebbe aver funzionato quando quelle persone sono state esposte al nuovo coronavirus”, ha commentato il ricercatore, le cui analisi sono state avvalorate e sostenute anche dall’Istituto di immunologia di La Jolla, negli Stati Uniti.

Atsuo Hamada, professore di malattie infettive alla Tokyo Medical University, ha dichiarato: “Se abbiamo una chiara comprensione del motivo per cui ci sono situazioni di contagio così diverse tra i vari paesi, possiamo anche capire come rispondere efficacemente a questa malattia infettiva. Tra le varie teorie, vale la pena considerare attentamente quella dell’immunità crociata come una delle più credibili”.

(R.D.)

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