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ComeLuck e I-Hive, organizzazioni distinte, passi comuni

Durante le ultime fasi dell’industrializzazione contemporanea si è imposta sempre più la necessità per le imprese di competere all’ interno della realtà del business digitale, il quale si sta sviluppando a velocità vertiginose e che richiede sempre più competenza e capacità di inventiva.

Proprio di questi requisiti abbiamo parlato durante l’intervista tenuta con Hirai YOSHIAKI e Ken KAMURA (accompagnati dall’esperto in consulenza alle imprese Jun Santanda), presidenti delle rispettive compagnie I-Hive e ComeLuck, entrambe attive nel settore IT, benché in maniera sostanzialmente diversa.


ComeLuck, tra IT ed impegno sociale

Ad introduzione dell’Etica e della missione delle quali ComeLuck si fa portavoce, il presidente Ken Kamura ha illustrato l’attuale situazione per quanto riguarda il trattamento riservato ai portatori di handicap in Giappone, i quali si aggirano intorno agli 8 milioni, numero in crescita se vengono considerati i disabili non aventi certificato.

Ad oggi il governo giapponese è impegnato ad incentivare l’assunzione di personale con difficoltà fisiche o mentali, nonchè di anziani, attraverso misure e leggi di vario tipo.

Ad esempio, le imprese con più di 50 impiegati hanno l’obbligo di assumere un minimo del 2% di persone con disabilità, ed in caso di mancata volontà di rispettare quest’ obbligo tali imprese dovranno pagare una penale in base alla dimensione dell’impresa stessa.

Ed è qui che spicca l’impegno per così dire “pionieristico” di ComeLuck, anche rispetto alle altre circa 2500 aziende sparse per tutto il Giappone che allo stesso modo hanno l’obiettivo di sostenere l’inserimento sociale dei portatori di handicap.

Ken ci spiega che, mentre i lavori generalmente offerti alle persone diversamente abili non presentano particolari difficoltà, né al contempo opportunità per la crescita del singolo individuo magari in vista di una carriera futura (si parla di lavori come il dipingere pupazzi), la particolarità di ComeLuck è proprio quella di impiegare queste persone in lavori inerenti un settore in costante sviluppo, offrendo chance di apprendimento e di crescita personale in ambito lavorativo e permettendo sbocchi futuri nel settore stesso dell’ IT.

Nello specifico, il servizio offerto è quello di testare applicazioni create da terzi, come correzione di eventuali errori e quindi consulenza riguardo il loro funzionamento.

Il lavoro svolto dalla compagnia non è un lavoro che prevede la diffusione di prodotti al grande pubblico, ma più un perfezionamento a livello di design per esempio, come nel caso specifico di SMAPPON, applicazione originariamente creata da HIVE e riadattata dallo staff COMELUCK.

“Dal punto di vista organizzativo”, ci spiega il presidente, “il lavoro è organizzato in maniera tale che i più esperti insegnino ad i nuovi arrivati, creando in tal modo un clima di apprendimento rapido, collaborazione e coesione di gruppo essenziale su ogni posto di lavoro, ed ancora più proficua e producente se si parla di persone solitamente non in grado di inserirsi nel tessuto sociale a causa di impedimenti a livello comunicativo.

E proprio grazie all’ambiente molto stimolante, ciò che è risultato evidente sono il costante impegno e la massima serietà dimostrate dai portatori di handicap ai quali è offerta un’opportunità di riscatto: questo ha permesso a ComeLuck di essere tra le prime scelte da parte di aziende con sede ad Osaka e Tokyo, le quali, anche a causa dei costi ridotti, hanno affidato le loro commissioni di competenza IT a questa compagnia”.

Arrivati a parlare delle spese e degli stipendi sostenuti a livello di impresa non resta altro che togliersi il cappello per ComeLuck ed il suo fondatore Ken Kamura. Nei fatti, è stata orgogliosa di avvalersi del proprio primato nel supportare questa categoria spesso sfavorita con stipendi che eguagliano quelli dei neo-impiegati nipponici.

La cifra ricevuta a fine mese in busta paga si differenzia in base a due piani orari, da 6 o 8 ore lavorative giornaliere: gli impiegati che lavorano 6 ore al giorno riceveranno un totale di 150,000 yen, mentre lavorando 8 ore al giorno si arriva ad un tetto massimo di 200,000 yen.

Alla luce di questo, ci viene precisato che il reddito medio mensile di un disabile giapponese si aggira sui 12/15,000 yen, l’equivalente di un centinaio dei nostri euro.

Si parla quindi di 10 volte uno stipendio medio per la categoria dei diversamente abili, ed il tutto pagato interamente grazie ad i profitti di ComeLuck stessa.

L’intuizione di Mr.Kamura a riguardo delle potenzialità offerte dal settore dell’Information Technology ha dato frutti molto positivi dall’apertura dei due uffici fino ad oggi.

Sfruttando infatti l’alto tasso di crescita del settore e la possibilità che offre di convogliare il lavoro proveniente da più parti del Giappone, superando i limiti logistici, ha portato la compagnia a crescere rapidamente, rendendo possibile ai propri dipendenti di crescere in un ambito lavorativo per loro del tutto nuovo.

La sfida “Smappon” ne ha infine confermato il successo, conseguenza diretta della competenza delle persone che vi lavorano.

L’ esperienza SMAPPON (すまっぽん)

A seguito alla dettagliata spiegazione su come ComeLuck ha preso in mano le redini legate alle condizioni degli sfavoriti diversamente abili di Fukuoka, creando un ambiente fondato su provata competenza, il presidente e fondatore di I-Hive, Sig. Hirai Yoshiaki, prende parola e ci illustra nello specifico il funzionamento della premiata innovazione tecnologica alla quale gli impiegati disabili stanno lavorando con tanta dedizione: “Smappon” (すまっぽん).

Hirai ci ha subito concesso una dimostrazione pratica dell’utilizzo dell’app: utilizzando la funzione Airdrop installata su qualsiasi iPhone ha inviato il suo contatto Smappon sui nostri cellulari ed immediatamente siamo stati in grado di visualizzare il suo “biglietto da visita”, ovviamente in versione digitale!

Tramite l’uso di icone personalizzabili a seconda delle necessita dell’utente, ci è stato possibile accedere senza difficoltà alcuna ad i contatti di LINE (servizio instant messanging diffuso in Asia), Facebook, informazioni su I-Hive, numero personale e lavorativo.

L’ideatore dell’app ha seguito poi con esempi di come, sin dalla data di lancio sul mercato nella seconda metà del 2015, questa novità sia stata utilizzata per l’agevolazione e divulgazione di eventi ed informazioni pubbliche.

Nel caso di Fukuoka, ad esempio, un turista può scaricare gratuitamente Smappon, divenendo in possesso in maniera istantanea della mappa dei trasporti pubblici, con tanto di orari, numeri telefonici utili da chiamare e siti da visitare per altre informazioni, oltre alla posizione dei punti di free Wi-Fi della città; altro caso è quello dell’evento degli Yamakasa: grazie a Smappon si ha facile accesso alla storia dei diversi distretti, oltre a trovare un video introduttivo ed altre info utili.

Con queste due efficaci dimostrazioni Hirai ha mostrato la grande versatilità che caratterizza la nuova applicazione sviluppata dalla sua compagnia HIVE.

La forza di questa innovazione sta proprio nel fatto che è facilmente applicabile a qualsiasi genere di utilizzatore, dalle grandi alle piccole imprese, passando da enti pubblici a privati.

Come ci si può aspettare, alla sorpresa di vedere un app tanto versatile quanto semplice ed immediata all’utilizzo, subito è sorto il dubbio: “Quanto si deve pagare per beneficiare di questa applicazione?”.

La risposta è stata a sua volta sorprendente: nonostante sia la prima applicazione del suo genere infatti il costo resta comunque molto contenuto e competitivo.

Si parla di 300 yen al mese, che verranno pagati dalle aziende o dai privati intenzionati ad utilizzare il servizio per ottenere visibilità al pubblico.

Ad esempio, una scuola potrebbe utilizzare l’applicazione e metterla a disposizione degli studenti. In tal caso la scuola pagherebbe i 300 yen mensilmente dovuti per un “abbonamento” al servizio Smappon, mentre gli studenti che visualizzano le informazioni della scuola lo utilizzerebbero gratuitamente.

Il presidente Yoshiaki per soddisfare la nostra domanda, va ancora più in profondità. Precisa infatti che i costi legati allo sviluppo e lancio di una qualsiasi nuova applicazione si aggirano generalmente su cifre a sei zeri, senza contare la programmazione della versione del prodotto, il quale dovrebbe essere adatto per le differenti piattaforme presenti sul mercato, vedi Android, iOS e Microsoft.
Smappon, afferma soddisfatto Hirai Yoshiaki, ovvia al problema rendendo disponibile un app di nuova generazione pronta all’uso su tutte le piattaforme “Smart-tech”.

Questi gli elementi che hanno reso tale novità un successo in grado di ottenere il riconoscimento da un importante giornale economico giapponese, inscrivendone il nome sulla lista dei prodotti in via di crescita nel Paese del Sol Levante.

Arrivati a questo punto dell’ incontro, onestamente difficile sarebbe stato trattenersi dal chiedere quanto una simile applicazione avrebbe impiegato per seguire la via del sole, per giungere fino in Occidente.

A seguito della nostra curiosità, in maniera inaspettata e quasi tagliente rispetto a prospettive di scambi futuri, il Business Advisor Jun Santanda ha quindi dichiarato:
“Il primo e solo obiettivo al momento stabilito da questa partnership I-Hive/ComeLuck è quello di raggiungere i 100,000 utenti paganti sul territorio giapponese e solo in seguito, con l’aiuto della Prefettura di Fukuoka, tentare una prima espansione verso Singapore”.

L’incontro è terminato con una visita nell’ ufficio di COMELUCK, dove ci è stato mostrato piu` da vicino il lavoro degli impiegati.

Ringraziamo quindi ComeLuck per la disponibilita`, augurandoci che, al di là della barriera linguistica, una futura collaborazione e quindi una diffusione del prodotto possa riguardare anche l’ Italia e l’ Europa.

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