In Giappone più di 4.5 milioni di persone sono colpite da demenza, un disturbo delle attività intellettive che porta un soggetto a svanire sia mentalmente quanto fisicamente.
Una signora ottantenne residente a Ōsaka lo scorso fine agosto cercò disperatamente il marito, affetto dalla malattia, preoccupandosi che non gli fosse successo qualcosa; lui intanto si era diretto a un convenience store che distava più di cinque chilometri dall’abitazione.
Giunto lì, entrò nel negozio per poi uscirne un attimo dopo, andò avanti in questo modo per una mezz’ora, fino a quando la commessa non lo fermò per chiedergli il nome e l’indirizzo di residenza. Non sapeva rispondere ed è così che la giovane commessa intuì che fosse affetto da una forma di demenza.
La commessa si premurò di ricercare tra le cose dell’uomo un recapito e contattò subito la moglie, che si disse molto grata alla giovane per aver permesso il ritorno a casa del marito.
La polizia afferma che nel corso dell’anno quasi 10,000 persone con demenza scompaiono, di cui 400 in media vengono poi ritrovate senza vita.
Una storia finita bene, dunque, questa – «se ti sei perso, cerca un convenience store» ha consigliato pubblicamente il governatore della Prefettura di Ōsaka, Ichirō Matsui, dopo che nello scorso anno 300 convenience store hanno aiutato persone anziane che non sapevano dove si trovavano.
È stata aperta anche una rete di SOS, dove le famiglie indicano l’età della persona dispersa e gli indumenti indossati, e questi “identikit” vengono inviati ai diversi konbini in tutta la città.
Fonte: http://www3.nhk.or.jp/nhkworld/english/news/japanindepth/20151021.html
Bortolotti Eleonora