Il Giappone, dovendo fare spesso i conti con diverse calamità naturali, è attrezzato piuttosto bene e pronto a reagire in caso di emergenza .
Sono molti i centri di accoglienza allestiti ed organizzati per evenienze simili e tanta è l’informazione e la “preparazione” (ad esempio nelle scuole) affinchè ogni situazione possa essere affrontata nel migliore dei modi.
Un aspetto che, però, ha mostrato delle lacune, anche durante l’ultimo terremoto che ha colpito la zona di Kumamoto è quello legato all’assistenza dei disabili nei centri accoglienza.
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A Kumamoto esistono degli impianti (circa 176) destinati all’accoglienza dei disabili, in grado di poter soddisfare le loro esigenze.
A quanto pare, l’informazione sull’esistenza di questi ricoveri è stata carente ed in seguito al terremoto solo pochi disabili hanno poi effettivamente usufruito di questo servizio.
La conseguenza è stato un enorme disagio, come quello che si è trovato ad affrontare il signor Kiyofumi Sakamoto di 66 anni, che a causa di un ‘emorragia cerebrale è paralizzato per l’intero lato sinisto del corpo.
Il signor Sakamoto è stato accolto presso un centro di accoglienza allestito in una scuola elementare, ma assolutamente non ideoneo ad assisterlo, così ha dovuto dormire su un cartone e sua moglie ha affrontato insieme a lui tutte le difficoltà legate alla permanenza.
R.D.