Nel padiglione del Giappone di Expo si è tenuto un evento in cui alcuni rappresentanti della prefettura di Fukushima hanno presentato sake e altri prodotti tipici locali per rilanciarne l’esportazione, crollata in seguito al disastro nucleare del 2011.
Il promotore dell’industria agroalimentare della prefettura flagellata dallo tsunami quattro anni fa, Hashimoto Norio, nei saluti iniziali dell’11 ottobre, ci ha tenuto a ringraziare l’Italia per l’enorme sostegno economico e morale offerto al Giappone dopo la catastrofe naturale che lo ha colpito.
Successivamente ha dato il via alla degustazione aperta a tutti i partecipanti di 10 diversi tipi di liquore giapponese, pesche secche e succhi di frutta.
In contemporanea, sugli schermi presenti nello spazio-eventi del padiglione passavano i risultati delle ricerche riguardanti la sicurezza dei prodotti e i processi di decontaminazione delle terre della regione.
Gli italiani intervistati si sono detti tranquilli nell’assaggiare quei cibi proprio grazie alle spiegazioni e ai dati forniti.
E lo scopo dell’evento era proprio quello, ovvero mostrare come i prodotti che vengono esportati da Fukushima siano solo ed esclusivamente quelli che hanno superato rigidi controlli e che rispettano determinati parametri di sicurezza, con la speranza che l’economia di questa regione possa al più presto risollevarsi.
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Chiara Bronzini