Tea Lounge Diana, dove il parfait è al surimi

(C) slowbreath - ”Tabelog"
(C) slowbreath – ”Tabelog”

Che i giapponesi vadano matti per il parfait non è una novità.

Moltissimi sono infatti i bar e i ristoranti dove si possono trovare tantissime varianti del famoso semifreddo di origine francese, da quello alle fragole a quello al cioccolato, da quello al caramello a quello ai frutti di bosco e via dicendo.

Per coloro che però non si accontentano dei gusti tradizionali esiste il Tea Lounge Diana nella città di Kurayoshi, nella prefettura di Tottori, dove il parfait viene servito con un pezzo di chikuwa in cima al gelato al tè verde e alla frutta.

Il chikuwa è un alimento tipico della cucina giapponese a base di surimi, sale e zucchero che si presenta in forma tubolare ed è avvolto attorno a un bastone di bambù.

Il bizzarro dessert è stato ispirato da un gioco online ambientato in una città di fantasia che i fan ritengono sia modellata proprio sulla città di Kurayashi e tra i cui piatti locali figurerebbe anche il “Chikuwa parfait”.

Dopo esserne venuto a conoscenza, il proprietario del Tea Lounge Diana Yamane non ha perso tempo e ha aggiunto al suo menu il fantomatico dolce che gli affezionati giocatori avrebbero voluto provare nella vita reale.

Per 600 yen (circa 4.50 euro) gli avventori possono gustare il parfait che viene realizzato rigorosamente con frutta e latte del territorio.

(C) Konami Digital Entertainment - "Hinabita"
(C) Konami Digital Entertainment – “Hinabita”

Alcuni dei clienti, per la maggior parte ventenni visto il target del videogioco, sono venuti addirittura da Hong Kong e da Boston per assaggiarlo, anche se non mancano i curiosi tra gli appartenenti alla comunità locale.

I pareri sul gusto del parfait sono discordanti: c’è chi sostiene che il salato del pesce e la dolcezza della panna si bilancino perfettamente e chi ha ammesso di aver mangiato subito il chikuwa per liberarsene il prima possibile.

“Il mio scopo è quello di promuovere la mia città “, ha dichiarato Yamane che ha anche aggiunto “Desidero connettere le persone attraverso il “Chikuwa parfait” in modo che l’interesse verso Kurayashi non sia solo una moda passeggera”.

Chiara Bronzini