OPPORTUNITA’ DI LAVORO PER GLI STUDENTI STRANIERI: LAVORO IN GIAPPONE – ULTIMA PARTE

Terza e ultima parte dell’approfondimento sul lavoro in Giappone incentrata su informazioni e consigli di carattere pratico per coloro che avessero curiosita` sull’argomento o che stessero considerando la possibilita` di cercare impiego in Giappone. (Link Lavoro in Giappone parte [1] [2]


Leggi fino in fondo per scaricare il format di CV giapponese in word!!


Vivere in Giappone è un’esperienza totalmente diversa da ciò che ci si può immaginare, di conseguenza, nel caso in cui si voglia trovare lavoro in Giappone, è prima preferibile stanziarcisi per un paio di mesi, ad esempio per TURISMO (fino a 90 giorni di permanenza non è richiesto il visto – il visto turistico viene rilasciato direttamente in aeroporto e non consente alcun tipo di prestazione lavorativa in Giappone), così da poter comprendere gli usi, le tradizioni e la cultura di una nazione che si differenzia molto dalla quella italiana. Dopo questa esperienza, grazie alla quale si potranno trarre le adeguate conclusioni, se permane l’interesse di lavorare in Giappone, vi sono una serie di informazioni da conoscere, poiché trovare occupazione in suolo nipponico non è affatto semplice.

 

Molto spesso, la richiesta di un VISTO STUDENTESCO ha costituito il punto di partenza per coloro che attualmente lavorano in Giappone. Per ottenere tale visto, che permette di soggiornare per un periodo che può variare dai 3 mesi ai 4 anni e 3 mesi (dipende dalla durata prevista degli studi), bisogna iscriversi ad una scuola, un’università o ad un qualsiasi altro ente legato all’istruzione frequentando un corso full – time. La ricerca degli istituti, i quali tuttavia sono spesso molto costosi, può avvenire tranquillamente via Internet e a seguito dell’iscrizione, sarà compito della scuola provvedere al rilascio del visto. In ogni caso, per ottenere tale documento, il richiedente dovrà recarsi all’ambasciata giapponese in possesso di: passaporto valido, modulo di richiesta (fornito direttamente dall’ambasciata), foto e certificato di eleggibilità. Poiché i tempi burocratici per ottenere il visto studentesco giapponese sono lunghi, è consigliato fornire la documentazione necessaria almeno 4 – 5 mesi prima dell’inizio dei corsi. Ottenuto il visto, lo studente dovrà preoccuparsi poi, una volta arrivato in Giappone, di firmare le presenze alle lezioni (se non viene rispettata una percentuale minima di presenze, nel caso lo studente volesse proseguire poi gli studi presso un’università giapponese, ciò potrebbe risultare un punto a sfavore per il rinnovo del visto o della stessa conferma di accettazione presso l’istituto formativo).

Il visto studentesco permette non solo di studiare, bensì anche di trovare UNA SOLA OCCUPAZIONE PART – TIME (chiamata in giapponese “arubaito”), la quale deve rispettare i massimali previsti dalla normativa giapponese sia in merito alle ore lavorate (massimo 28 ore settimanali), sia al guadagno percepito da un lavoro con tale contratto. Tali limitazioni sono state essenzialmente introdotte per limitare l’immigrazione cinese, poiché vi sono stati vari casi di stranieri venuti in Giappone ufficialmente per studiare, ma poi in segreto finiti a dedicarsi totalmente a più lavori part – time, talvolta molti dei quali “in nero”.

Per lavorare part time con il visto studentesco, basta fare la richiesta di un permesso aggiuntivo al visto. (資格外活動許可申請: Application form for extension of status of residence.)

Il consiglio che va per la maggiore è poi quello di cercare un lavoro full – time (requisito per trasformare il visto studentesco in lavorativo) durate il periodo di permanenza dedicato allo studio, cominciando a farsi conoscere dalle aziende giapponesi. Per poter avere maggiori possibilità, sono necessari molti BIGLIETTI DA VISITA(名刺) e la redazione di un buon CURRICULUM VITAE(履歴書), non obbligatoriamente in giapponese (a seconda dell’impiego risulta sufficiente anche quello in inglese, secondo il formato Europass).

Il curriculum vitae giapponese è molto diverso da quello europeo e va scritto rigorosamente tutto a mano, tanto che i giapponesi, molto spesso, dedicano intere giornate a scrivere pochi curricula, poiché eventuali errori durante la redazione comportano la scrittura dall’inizio dell’intero documento.

Fatto ciò, la difficoltà maggiore si identifica nel farsi rilasciare il VISTO LAVORATIVO, il quale richiede 2 requisiti fondamentali ai fini della concessione:

  1. Il richiedente deve essere in possesso di una laurea (triennale o magistrale), oppure di un titolo di studio superiore al diploma di maturità, correlato al lavoro che intende trovare (ad esempio diploma di conservatorio). Per quanto riguarda il settore alberghiero, quindi legato a lavori come cameriere, barman, cuoco, ecc. è richiesto il diploma e una esperienza certificata di 10 anni (l’ottenimento del visto può verificarsi anche per certificazioni minori, ma essenzialmente vi deve essere una esperienza di almeno 6 – 7 anni per avere buone possibilità del rilascio); nel caso il richiedente non sia in possesso di un titolo di studio adeguato, esiste un altro modo per ottenere il visto, cioè avere conoscenze, così come avviene molto spesso in Italia. Ciò non significa avere delle raccomandazioni, ma sarà sicuramente di aiuto avere amici italiani già inseriti nel mondo del lavoro in Giappone, o ancora meglio, avere amici giapponesi pronti a garantire affidabilita` e capacita` del richiedente;
  2. Il richiedente deve avere il supporto di un’azienda con sede in Giappone che possa fornirgli un contratto di lavoro full – time (il full – time è un elemento imprescindibile, poiché il semplice part – time non costituisce un fattore sufficiente per il rilascio). Naturalmente, per ottenere tale supporto, conoscere la lingua giapponese (anche se non a livelli altissimi) risulta praticamente fondamentale, poiché nonostante circoli la voce che in Giappone si parli ovunque l’inglese, ciò non è affatto vero e tale elemento potrà costituire una spinta sostanziale per il raggiungimento dell’obiettivo.

Con un po’ di impegno e con una buona dose di fortuna, si possono trovare aziende disposte quindi a trasformare il visto studentesco in lavorativo (esistono moltissimi tipi di visti lavorativi). Tali aziende fungeranno essenzialmente solo da garanti, poiché dovrà essere il richiedente a recarsi all’ufficio immigrazione (solitamente accompagnato da un responsabile interno dell’azienda). La normativa prevede che il visto lavorativo abbia inizialmente una durata di un anno, ma che sia rinnovabile presso l’ufficio immigrazione (presente in ogni aeroporto) prima per un altro anno, poi per tre ed infine per cinque, portando una copia del contratto di lavoro e il CV attestante il titolo di studio. Trascorsi i 10 anni lavorativi ininterrotti in Giappone, si può procedere a far richiesta per un visto permanente (attenzione: visto permanente non significa cittadinanza giapponese!).


black-downloadDOWNLOAD: CV_giapponese.docx
cvgiapponese


Vedi anche “Come compilare un curriculum vitae giapponese


COME AVVIENE LA RICERCA DI UN LAVORO

Descritte le informazioni utili al fine di arrivare in Giappone consapevolmente, concentriamo l’analisi sul fattore determinante al fine della trasformazione del visto in lavorativo: la ricerca dell’azienda disposta ad offrire un contratto full – time.

Essenzialmente, non ci sono delle regole precise da seguire, poiché il mondo del lavoro giapponese è molto complesso e articolato; tuttavia, fondamentale ai fini del raggiungimento dell’obiettivo, è farsi conoscere e proporsi nel giusto modo.

In Giappone, per trovare lavoro, è consigliato in primis recarsi di persona per un primo approccio con l’azienda presso il quale si vorrebbe lavorare.

Per quanto riguarda i lavori “da ufficio”, si raccomanda telefonare direttamente all’azienda o inviare email, così da poter organizzare un colloquio. Da mettere in preventivo è tuttavia anche il fatto che potrebbe non esserci del personale competente in grado di parlare inglese o italiano: di conseguenza, vi sarà la necessità di proseguire la conversazione in giapponese (ciò fa comprendere come il piu’ delle volte la lingua sia determinante ai fini del risultato).

Per quanto riguarda la ricerca vera e propria, essenziale si tratta di distribuire moltissimi biglietti da visita e curricula, ma delle buone opportunità si possono trovare anche nei famosi Townwork magazine. Tali giornali, distribuiti gratuitamente, si possono trovare ovunque in Giappone, a partire dai convenience store, sino alle stazioni. Essi contengono le offerte di lavoro presenti sul territorio nipponico e sono classificati per colore: quelli con la copertina gialla contengono le offerte per i lavori part – time, mentre quelli con la copertina blu sono per colore che stanno cercando un lavoro full – time presso un’azienda.

Nel caso in cui la semplice ricerca di aziende disposte ad assumere personale straniero risultasse inefficace, è possibile consultare anche il Web, che offre sempre svariate possibilità allettanti.

Qui di seguito sono riportati alcuni siti in cui è probabile scovare una potenziale occupazione:

(Mattia C.)