I 10 autori giapponesi contemporanei imperdibili(7) Murakami Haruki

I 10 autori giapponesi contemporanei imperdibili: parte 7
Questa piccola rubrica nasce dalla mia passione per la letteratura giapponese che mi piacerebbe condividere con voi. In particolare, vorrei parlarvi di quegli autori che si sono affermati nel panorama lettarario giapponese e internazionale e le cui opere sono disponibili anche in traduzione italiana. In fondo a ogni profilo troverete alcuni titoli per quelli di voi che volessero immergersi subito nella lettura.

Murakami Haruki
Murakami Haruki è l’autore giapponese più celebre al mondo ma forse è anche uno dei più criticati e discusso.

Per alcuni le sue opere sono un vero proprio culto grazie a quel mix particolare di realtà e mondo onirico, di personaggi bizzarri, favole per adulti insomma dove l’immaginazione sembra non avere limiti e che si insinua anche in quelle situazioni apparentemente normali.

Per altri invece gli stessi racconti risultano vuoti, commerciali, eccessivamente ammiccanti nei confronti della cultura pop americana della musica jazz e rock, del cinema e della letteratura.

Indipendentemente dall’uno o dall’altro schieramento, quello che resta è che i suoi libri sono tradotti in oltre cinquanta lingue e i suoi best seller hanno venduto milioni di copie.

Personaggio timido che non ama mostrarsi in pubblico nonostante il suo enorme successo, Murakami si avvicina alla scrittura in modo del tutto singolare.

Figlio di due insegnanti di letteratura giapponese è da sempre affascinato dal cinema e dalla lettura tanto che frequenta la facoltà di drammaturgia presso la prestigiosa università Waseda di Tokyo ma contemporaneamente, dopo essersi sposato andando contro il volere della famiglia, apre un jazz bar che porta avanti per circa 10 anni.

Un giorno, per caso, dopo essersi fermato a guardare una partita di baseball in un parco e aver assistito a uno strike riferisce di avere avuto come un’epifania sul fatto che avrebbe potuto scrivere un libro.

E così pubblica il suo romanzo d’esordio Ascolta la voce del vento nel 1974 vincendo un premio per scrittori emergenti che lo spinge a proseguire su quella strada, dando così il via a una produzione prolifica per tematiche e situazioni.

Con Murakami si spazia infatti dai racconti più visionari come Nel segno della pecora a quelli più intimistici come Norvegian Wood considerato una sorta di romanzo di formazione sentimentale, passando attraverso a quelli più impegnati come Underground scritto in occasione dell’attentato al gas nervino alla metropolitana di Tokyo nel 1995.

Se il suo stile risulta talvolta un po’ analitico e oltremodo minuzioso nei passaggi descrittivi, non si può negare che Murakami sia in grado di creare attraverso le sue parole un universo unico, surreale fatto di immagini e musica che lo rendono uno degli autori più originali della scena contemporanea giapponese, e non solo.

Consigli di lettura:
Nel segno della pecora
L’Uccello che girava le viti del mondo
La fine del mondo e il paese delle meraviglie
Norvegian Wood
Kafka sulla spiaggia
Uomini senza donne
1Q84
L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio

Image: 「職業としての小説家」表紙より

Chiara Bronzini