I 10 autori giapponesi contemporanei imperdibili(6) Miyabe Miyuki

I 10 autori giapponesi contemporanei imperdibili: parte 6
Questa piccola rubrica nasce dalla mia passione per la letteratura giapponese che mi piacerebbe condividere con voi. In particolare, vorrei parlarvi di quegli autori che si sono affermati nel panorama lettarario giapponese e internazionale e le cui opere sono disponibili anche in traduzione italiana. In fondo a ogni profilo troverete alcuni titoli per quelli di voi che volessero immergersi subito nella lettura.

Miyabe Miyuki
Autrice attiva fin dal 1987 e vincitrice di numerosi premi letterari in Giappone, Miyabe Miyuki si cimenta in vari generi letterari come il romanzo storico, i racconti per adoelscenti, saggi di carattere sociale ma sopratutto nel mystery.

Dopo aver lavorato alcuni anni come segretaria in uno studio legale, si iscrive in una delle tante scuole di scrittura, associate alle più note case editrici, che proliferavano in Giappone nella seconda metà degli anni 80 e comincia a dedicarsi alla stesura di romanzi gialli.

Il 1992 è un anno cruciale per la sua produzione, e a detta di molti critici anche per il genere stesso, in quanto viene pubblicato Il passato di Shoko ( Kasha) che manifesta il potere dirompente di critica della società contemporanea insito nel romanzo poliziesco.

A una prima lettura la storia sembrerebbe quella della semplice scomparsa di una affascinante giovane donna, Sekine Shoko, il cui fidanzato preoccupato si rivolge al detective Honma perchè questo scopra cosa ne è stato di lei.

Tuttavia le cose stanno un po’ diversamente e seguendo le tracce lasciate da Shoko, Miyabe approfitta per lanciare la sua critica totale nei confronti del sistema consumistico fuori controllo del Giappone dei primi anni 90 e del suo effetto sulle donne, le loro famiglie e la comunità in generale.

Ben presto quello che emerge infatti è che il vero nome di Shoko è in realtà Kyoko la quale, dopo essere andata in contro alla bancarotta per sanare un debito di famiglia con la yazuka, aveva ucciso la vera Shoko e ne aveva rubato l’identità per cominciare nella capitale una nuova vita mondana e sopra le proprie possibilità.

Il sogno si infrange però quando il fidanzato apre un conto in suo nome per la carta di credito che le viene immediatamente rifiutata dalla banca in quanto, ironia della sorte, anche la vera Shoko aveva dichiarato bancarotta, azione che rimane per molti anni nei registri e che marchia a lungo anche la vita di chi l’ha compiuta.

Da qui la necessità di Kyoko di fuggire nuovamente senza lasciare traccia e di tentare di ricominciare ancora una volta altrove.

Una storia di tristezza e solitudini in cui l’autrice mostra le difficoltà delle donne contemporanee di riuscire ad affermare la propria identità e a crearsi uno spazio tutto per le loro, strette come sono tra le ambizioni, la voglia di indipendenza e le responsabilità.

Certamente una voce preziosa, quella di Miyabe, per scoprire l’altra faccia della medaglia del Giappone e della sua economia rampante che è ancora poco nota all’estero.

Consigli di lettura:
Il passato di Shoko

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Chiara Bronzini