L’olio extravergine d’oliva e il Giappone

Secondo i dati forniti da un recente studio di Coldiretti, i consumi di olio d’oliva mondiale, negli utlimi vent’anni, sono raddoppiati, arrivando a registrare un incremento di oltre il 70%. Ad influire positivamente sono stati i numerosi studi che provano gli effetti benefici sulla salute, associati al consumo dell’olio d’oliva ma, ancor di più, il cambiamento della dieta dei cittadini in molti paesi europei e non, primo tra tutti il Giappone, dove si registra un vertiginoso incremento (del 1400 %), pari a un consumo di circa 60 milioni di Kg nel 2015.

Nel 2016 si è registrato un aumento record delle esportazioni italiane, con un aumento del 12% (+ 32% in Cina, + 6% in Giappone e + 9% negli USA, destinatario da solo di circa un terzo dell’olio esportato).

L’export verso il Giappone dell’agroalimentare italiano, pari a più di novecento milioni di euro nel 2016, è incrementato del 18% circa tra il 2015 e 2016 ma a far ben sperare è la crescita record del 38% avvenuta nel solo primo trimestre del 2017 (rispetto a quello del 2016).

Alti ancora i margini di crescita per il mercato giapponese dopo l’accordo di libero scambio con l’UE.
Da segnalare le molteplici campagne portate avanti dalle associazioni di categoria per difendere l’olio extravergine d’oliva da truffe e imitazioni, speculazioni e concorrenza sleale: forte, inoltre, è la richiesta di trasparenza sulla tracciabilità e sulla reale origine del prodotto contenuto nelle bottiglie vendute come italiane.

R.D.