Il tempio di Kofukuji a Nagasaki: uno scorcio di Cina in Giappone

Se avete la fortuna e l’occasione di visitare la città di Nagasaki una delle tappe obbligatorie è il tempio Kofukiji lungo Teramachi-dori, una delle strade principali se volete ammirare costruzioni storiche (una traduzione per poter coglierne il significato in italiano potrebbe essere “la via dei templi”).

Costruito nel 1620 il Kofukuji è uno dei più noti della città ed il più antico sito di una delle scuole di buddismo zen giapponese, la Obaku.

Fu la sede scelta dai principali maestri zen cinesi che giunsero in Kyushu: maestro Ingen, che scelse di fondare il tempio nel primo luogo in cui soggiornò arrivando dal contintente; maestro Itsunen che portò la pittura cinese in Giappone; e Mokusu Nyojo, che seguì la costruzione del Meganebashi, il più antico ponte in pietra della nazione, nei pressi del tempio.

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Dedicatemi qualche minuto per leggere gli eventi che portarono alla realizzazione del tempio perchè la sua storia è strettamente legata a quella della città e scoprendola si può arricchire la propria visita a questa bellissima zona.

All’inizio del 1600 il porto di Nagasaki era l’unico attivo e consentiva lo scambio di merci da e verso il Giappone: per questo, definiamola così, divenne una ricca città cosmopolita, con la presenza di occidentali (soprattutto olandesi) e mercanti da tutta l’Asia.

Vi trovarono ospitalità diverse culture e fedi e, anche se non sempre accettate dal governo o confinate in quartieri precisi, trovarono il modo di crescere e di inserirsi appieno in questo contesto.

Nel gioco di scambi interculturali che si andava delineando i mercanti cinesi svolsero un ruolo fondamentale e con il tempo crearono una numerosissima comunità (ancora oggi la Chinatown di Nagasaki è una fra le pià grandi di tutto il Giappone).

Il tempio e la sua costruzione acquisì un duplice significato: venne visto dalla comunità cinese innanzitutto come un richiamo alle proprie origini, definendo un’arte e celebrando tradizioni in uno spazio “esterno” a quello nazionale; parallelamente risultò essere simbolo della fede buddista della popolazione cinese, in un momento in cui le persecuzioni contro chi professava il cristianesimo erano frequenti e molti ne venivano accusati.

Il Kofukuji divenne nel tempo sia il centro del buddismo zen importato dalla Cina, sia un punto di riferimento e aggreazione per la comunità sia laica che religiosa.

Dalla fine del periodo Edo (metà 800) il paese fu messo alla prova da numerose guerre, e le difficoltà ebbero il culmine con la seconda guerra mondiale, quando il tempio perse vari monaci e molti ritornarono in Cina.

Fortunatamente fra i pochi edifici che furono risparmiati dall’agosto del 1945 vi è anche il Tofukuji e oggi possiamo ammirarlo nelle strutture originali del 17esimo-18esimo secolo, ma forse solo immaginarne la vita che vi avveniva e il simbolo che doveva rappresentare.

Il tempio è conosciuto anche come “tempio rosso” dal colore del Sanmon gate, la struttura di ingresso di colore scarlatto decorata con intricati ornamenti intagliati nel legno.

Attraverso un piccolo cortile si arriva davanti alla sala principale, la Daio hoden, così chiamata in onore della principale immagine del tempio, il budda Shakyamuni o Daio.

La struttura presente oggi risale al 1883, ricostruita dopo che le precedenti furono distrutte da calamità naturali. Avvicinandosi allo spazio della preghiera si scorge l’immagine del Buddha e un grandissimo esempio di artigianato cinese, la Lanterna di vetro.

Fu creata a Shangai, assemblata direttamente sul posto e si tratta del più grande esempio del suo genere in Asia.

In una giornata soleggiata si possono ben vedere i dettagli intagliati nel legno come uomini, dragoni e altri motivi legati allo spiritualismo buddista, e non si può non notare la grandezza imponente.

Proseguendo nell’area del tempio si incontrano altri edifici minori funzionali alla vita religiosa e ben visibile è la peculiarità di questo “angolo cinese” in Giappone soprattutto se avete gia potuto vedere strutture tipiche nipponiche: la linea è estremamente semplice a confronto con le elaborate decorazioni, archittetture e volte del Kofukuji, sia sul Sanomn-gate che sulla facciata della sala principale; ed anche i motivi rappresentati sui pilastri interni sono un tipico esempio decorativo cinese di questo periodo.

Ma a rendere unico questo tempio è anche la cornice nel quale è inserito: a pochi passi dai principali ponti di Nagasaki, alla base del monte Kazagashira con le sue colline boscose, illuminato dalle luci della sera…un quadro indimenticabile!

Alice Ballarini