Il Giappone invecchia

Il Giappone deve il proprio fascino al perfetto incontro tra tradizione e innovazione, ovvero tra vecchio e nuovo, tra passato e futuro.

E’ uno dei paesi con il miglior tenore di vita al mondo grazie all’alta efficienza dei servizi e all’innata dedizione che ogni singolo ha verso il “gruppo”.

Se, pero`, da un lato, l’efficienza e la perfezione fanno invidia a molti altri paesi del mondo, dall’altro la chiusura verso l’esterno ha portato il paese a dover fare i conti, ad oggi, con dati piuttosto sconcertanti.

La “chiusura” (culturale, sociale, a volte politica) del Sol Levante ha aggravato nel corso degli anni la già critica condizione di bassa natalità del paese, spiegabile solo con approfondite analisi storico-socio-antropologiche tutt’altro che definitive.
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Un paese, forse, destinato ad estinguersi, secondo molte previsioni: troppi i centenari e troppo pochi i giovani che pensano al matrimonio.

Secondo i dati comunicati dal Ministero degli Affari Interni, gli ultra sessantacinquenni costituirebbero il 27,3 % della popolazione, molti dei quali ancora attivi sotto il profilo lavorativo.

Oltre dieci milioni le persone che superano l’ottantesimo anno di eta`.

Così, se fino a ieri i centenari ricevevano in regalo dallo Stato una tazzina da sake` in argento, oggi invece, divenuti ormai oltre 65.000, si ritrovano in mano una tazza più piccola e solamente ricoperta in argento, dato l’aggravio che l’omaggio reca alle casse della previdenza sociale: un dettaglio significativo e di forte impatto, a dimostrazione che il Governo sta prendendo coscienza dell’emergenza, che, nei prossimi anni, sara` costretto ad affrontare con rimedi straordinari.

RD