Il Giappone e` un paese sessista?

Inopportune le dichiarazioni del politico giapponese Koichi Hagiuda (segretario generale esecutivo), esponente dell’attuale governo del primo ministro Abe, che fanno ricadere, nuovamente, il governo sotto la lente dell’opinione pubblica.
Secondo il politico, “i bambini al di sotto dei tre anni preferiscono la mamma e quindi le donne dovrebbero stare a casa con i loro figli”.
Pochi giorni fa un altro membro del Partito Liberal Democratico Kanji Kato aveva affermato che “le giovani coppie dovrebbero fare almeno tre figli”.
Le parole dei politici sono state subito giudicate sessiste dall’opinione pubblica e in contrasto evidente con il programma politico del governo: infatti, il PLD ha puntato molto sulla “womenomics” ossia sulla partecipazione femminile al lavoro, dichiarandola come priorità assoluta rispetto a temi anche forse più urgenti come ad esempio l’invecchiamento della popolazione.
Secondo molti altri, invece, le frasi dei due politici non sono altro che l’espressione del pensiero comune della cultura del paese, in cui oltre il 40% degli uomini e delle donne condividono il pensiero che le donne si debbano prendere cura dei figli e della casa, mentre agli uomini spetterebbe il lavoro.

LE REAZIONI

Immediate le dichiarazioni dell’opposizione (che cavalca ogni opportunita` per dare colpi ad una maggioranza vacillante e prossima a capitolare), definendo “intollerabili” le parole dei parlamentari al Governo.
“Ci sono molte persone che non possono avere dei figli e molti padri che crescono da soli i propri figli”, ha dichiarato Yukio Edano, leader del principale partito d’opposizione, il Partito Democratico Costituzionale.
Dura la reazione di Fathering Japan, organizzazione no profit che attraverso le parole del suo fondatore Testuya Ando ha dichiarato “inaccettabile incoraggiare le donne a stare a casa per allevare i figli ed obbedire al volere degli uomini”.

R.D.