Gli alcolici in Giappone

Le occasioni per bere alcolici in Giappone sono svariate, poiché molto spesso esse assumono un ruolo fondamentale nella società e sono viste come un modo per rafforzare i legami interpersonali e d’affari. In ambito lavorativo infatti, capita molto spesso che si concludano affari direttamente nei ristoranti o negli “izakaya” (tipiche osterie giapponesi), sorseggiando bevande alcoliche e consumando dell’ottimo cibo. Per i giapponesi, soprattutto durante queste cene di lavoro, rifiutarsi di bere alcolici potrebbe risultare offensivo, di conseguenza attenzione a come declinate l’offerta ne caso se ne presentasse l’occasione.

Ad ogni modo, l’eta minima per consumare alcolici legalmente è 20 anni, ed oltre a ristoranti e izakaya, è possibile acquistarli anche nei supermarket, nei centri commerciali, nei distributori automatici (che chiudono la fornitura di alcolici dopo le 24) e negli stessi negozi di liquori, chiamati “sakaya”. La varietà di bevande contenenti alcol è vastissima, ma le principali tipologie sono:
20150806011. Birra – Sicuramente la bevanda alcolica più diffusa: in Giappone viene principalmente prodotta da Asahi, Kirin, Suntory e Sapporo, le aziende leader del settore. Il gusto della birra giapponese rimanda a quella europea, così come il suo colore, ma i giapponesi preferiscono prevalentemente la birra bionda a quella rossa, la quale risulta anche più leggera;
2. Happoshu – Questo tipo di bevanda ricorda sia per il gusto che per il grado alcolico la birra, ma la sua particolarità è che contiene una minor quantità di malto, che la rende più leggera della birra normale e leggermente diversa. Il suo nome significa “alcol frizzante” e viene venduta ad un prezzo minore della birra e, proprio per il fatto che contiene meno malto, viene tassata in modo diverso. Recentemente, è stata inventata anche la Third Beer, ossia una birra contenente piselli, soia o frumento al posto del malto;
3. Shochu – Distillato dalla gradazione alcolica compresa tra i 20 e i 40 gradi, deriva dalla mescolanza di riso, patate dolci, frumento, canna da zucchero o patate dolci del Kyushu. Solitamente viene servito mescolato con acqua e riso, oppure con succo di frutta ed acqua frizzante, oppure ancora con tè cinese. Tale bevanda è presente anche nella variante chiamata “Awamori”, originaria di Okinawa;

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4. Sake o Nihonshu – Bevanda chiara con grado alcolico fino oltre i 20 gradi, è fondamentalmente un vino di riso, poiché preparata usando riso, acqua e muffa bianca koji come ingredienti di base. Il sake può essere servito freddo (reishu) oppure caldo (atsukan), ma comunemente i nihonshu di qualità non vengono mai serviti caldi. Infatti, generalmente, gli assaggiatori classificano i vari tipi di sake in 3 livelli:

  • il tokkyu, cioè il sake di alta qualità;
  • l’ikkyu, il nihonshu di prima classe;
  • il nikyu, cioè quello di seconda classe.

Inoltre i vari sake vengono classificati ulteriormente in amakuchi (dolci) o in karakuchi (secchi).
Un’altra particolarità è che questa bevanda comunemente viene filtrata prima di essere servita, ma esiste anche il nihonshu non filtrato, che prende il nome di “nigorizake” (Doburoku).
5. Vino – Notevolmente diffuso in Occidente, il consumo di vino si sta espandendo anche in Giappone, dove viene prodotto principalmente nella Prefettura dello Yamanashi. Considerato una bevanda di classe, viene consumato principalmente nei locali più chic, dove un calice costa in media non meno di 500/600 yen;
6. Umeshu – Oltre al tradizionale vino, derivato dall’uva, in Giappone esiste anche l’umeshu, un distillato piuttosto dolce derivante dalle susine, per l’appunto chiamate “ume”, al quale viene aggiunto zucchero e shochu/nihonsu. Tipicamente tale bevanda viene prodotta in casa, ma la si può trovare facilmente anche nei locali, dove costa in media 400 yen al bicchiere e viene servito secco con ghiaccio o mescolato a soda;
7. Chuhai – Con il termine chuhai si intendono le bevande al sapore di frutta ma con basso contenuto alcolico (5 – 8 gradi). Comunemente servite nei locali con ghiaccio e una piccola dose di shochu, possono avere moltissimi gusti, tra i quali mango, ananas, pera, pesca, ecc.
Oltre a queste bibite, il panorama giapponese degli alcolici offre anche dei fantastici whisky (quelli prodotti in Giappone sono tra i migliori al mondo) e bevande a base di superalcolici come gin e vodka.

(Mattia C.)