Giappone: vittime della strada in diminuzione

L’Agenzia Nazionale di Polizia (NPA) giapponese ha reso noti i dati riguardanti le vittime di incidenti stradali nell’anno 2017.
La revisione delle normative sul traffico stradale dello scorso marzo, insieme a test più severi per il rinnovo di patenti in caso di demenza senile, hanno certamente influenzato positivamente l’andamento dei dati rispetto agli anni precedenti, con un totale di 3.694 vittime della strada registrate (210 in meno rispetto al 2016).

Nonostante siano diminuiti di 118 rispetto all’anno 2016, a rappresentare, lo scorso anno, la maggioranza delle vittime sono stati i sessantacinquenni ed ultrasessantacinquenni (il 54,7 %del totale).
Lo scorso anno, la maggioranza delle vittime della strada è stata rappresentata dai pedoni (con 1.171 morti), seguiti dalle persone in auto (1.106 morti) e dai ciclisti (436 morti).
A diminuire, invece, il numero di incidenti mortali causati da conducenti in stato di ebbrezza (201 vittime).

Ricordiamo che nel 1970, a causa della carenza di segnaletica stradale e di semafori, fu raggiunto in Giappone il picco più alto di incidenti stradali .
La situazione migliorò solo successivamente all’installazione di guardrail e marciapiedi ed al perfezionamento delle condizioni stradali, per poi peggiorare nuovamente verso la fine degli anni ’80 con l’aumento di proprietari di veicoli e conducenti: risolutiva e necessaria fu, in quel caso, l’istruzione sulla sicurezza dei conducenti inesperti.

Da allora, a crescere notevolmente negli anni, nonostante un generale miglioramento, è stato il numero di vittime anziane a causa di accelerazioni involontarie o guida nelle direzioni proibite. Proprio per questo il governo giapponese è costantemente impegnato ad incoraggiare gli anziani alla restituzione volontaria delle patenti.
Le aziende, invece, per far fronte a questa problematica diffusa, collaborano sviluppando ad esempio tecnologie di frenata automatica.

R.D.