Giappone e USA in cerca di stabilità

«La stabilità della regione Asia-Pacifico, che è una forza trainante per l’economia globale, porta pace e prosperità. Giappone e Usa sono solidi alleati legati fermamente da valori universali come libertà, democrazia, diritti umani e valore fondante della legge».

Questo e` quanto affermato dal premier giapponese Shinzo Abe nel corso della teleconferenza avvenuta con il neoeletto presidente americano Donald Trump giovedì scorso, subito dopo le congratulazioni di rito.

Abe è stato uno dei primi premier mondiali ad aver richiesto un colloquio con Trump in seguito alle elezioni.

Nonostante questo, al di la dei saluti e dei complimenti di rito , sono trapelate evidenti preoccupazioni da parte del premier giapponese, in particolare per la fase di stallo in cui si trova la Tpp (Trans Pacific Partnership) e l’incertezza sull’andamento dei mercati finanziari dopo la vittora di Trump.

In effetti, le dichiarazioni rilasciate durante la campagna elettorale dal nuovo presidente Usa non sono state confortanti: all’accusa al governo giapponese di mantenere lo yen basso al fine di favorire le esportazioni alla minaccia di ritirare le truppe americane dal territorio giapponese, in un contesto geopolitico estremamente instabile e insidioso per il Giappone.

Dal canto suo Abe, durante la recente visita in America nel corso della campagna elettorale, ha incontrato solamente Ilary Clinton e ignorato Trump.

Anche se non sono stati ancora stabiliti gli ordini del giorno, probabilmente i due premier avranno modo di confrontarsi durante l’incontro programmato prossimamente a New York.

In questa fase di transizione, da non sottovalutare l’avvicinamento tra Giappone e Russia, come testimonia anche lo storico incontro tra Putin e Abe del prossimo dicembre e i recenti negoziati tra i due paesi.

R.D.