Forse lasciarlo è stata una follia? Le intime riflessioni sul viaggio in Giappone.

Forse lasciarlo è stata una follia?

Il tranello è proprio questo.

Più stai in Giappone, più ci vorresti stare.

E allora permettetemi di sognare il momento in cui ritornerò.

Non esistono scuse, non c’è nessun “mi manca la pizza” che tenga e quando il Giappone ti cattura nella sua incredibile rete non ti liberi facilmente.

Il Giappone non è senza difetti, ma lasciatemi salutarlo con gli occhi incantati di chi ci si trova a vivere per la prima volta.

Non voglio discutere i problemi spesso pubblicizzati della societá giapponese, il suo governo, le sue regole, ma solamente augurarvi di poterlo visitare.

E allora vi accorgerete che il Giappone lascia qualcosa, inutile negarlo: lascia qualcosa come paese per i suoi meravigliosi scenari.

Per la bellezza degli ume e dei sakura in fiore, ma ancora di più per le persone di ogni età che si fermano con gioia a guardarli in divisa da lavoro e con il pranzo appena comprato in mano.

Per la calca in metro, ma per il modo in cui nessuno si lamenta.

Per una voglia di fare e mettersi in gioco, non solo nei negozi e nella frenesia della città, ma nella disponibilità delle persone, nel non dare per scontato ogni momento che si passa insieme.

Lascia qualcosa di unico per l’atmosfera di condivisione così lontana dall’Italia.

Lascia qualcosa per la spontaneità dei bambini.

Perchè, sembra strano, ma non sembrano essere assorti dalla nuovissima tecnologia che i loro padri producono.

Lascia la voglia di non essere da meno nel rispettare i luoghi comuni, le persone anziane, gli amici, i parenti.

Lascia lo stupore per i festival nei templi, spettacoli meravigliosi.

Il Giappone lascia sospesi.

Sospesi tra il moderno con la tecnologia della vita quotidiana e la tradizione radicata in ogni comportamento della gente.

Sospesi tra l’orgoglio del proprio paese e la voglia di scoprire qualcosa di nuovo.

Lascia disorientati dalla forza di alcune idee cardine, dalla diversitá delle abitudini, dall’antico nel nuovo, dalla velocità dei treni e dalla lentezza delle signore che vedo ora in kimono gustarsi il loro te`.

Sembra che sia un omaggio, un invito…

Ogni momento, dal duro lavoro ai momenti di svago, è un invito a scoprirne l’essenza.

“Andate oltre i vostri giudizi e pregiudizi!” Sembra suggerirvi.

“Scoprite, fatevi strada con la vostra curiositá e il Giappone vi sorprenderá! ”

A malincuore lascio la magia dell’inizio della primavera in Giappone, ma porto in Italia quello che ho potuto vivere.

Lascio il profumo degli alberi di prugna in fiore, ma mi porto via la voglia di ritornare.

Alice Ballarini