Castello di Nagoya: si torna all’origine?

Il Castello di Nagoya ritornerà, forse, alle origini.
Il sindaco della città, infatti, vuole ripristinare la struttura antica e riportarla come l’originale del XVII secolo.
In realtà il progetto fa parte del programma elettorale di Kawamura: il sindaco afferma che esistono ancora documenti storici, comprese le dettagliate mappe degli edifici del castello, a cui e` possibile fare riferimento.
Kuwamura è convinto che l’iniziativa attirerà molti più turisti.

Ma come cambierà il castello?
L’intenzione è quella di demolire la torre principale, ora in cemento, e ricostruirla in legno.
Verranno introdotte, inoltre, delle alternative agli ascensori, senza però che siano state dichiarate quali.

Cosa ne pensa l’opinione pubblica?
Contrari i disabili, che criticano la decisione di rimuovere gli ascensori.
Aichi DIsability Forum ha richiesto l’intervento dell’Agenzia per gli affari culturali, che ha la supervisione sui siti storici del paese, convinta che ci sia una discriminazione nei confronti, appunto, dei disabili.
Scetticismo anche tra esperti e storici. Uno dei tanti è Senda Yoshihiro, professore e archeologo dell’Università di Nara.
Senda sostiene che sia impossibile fare questa ricostruzione: “Non basta ricostruire senza gli ascensori perchè ci saranno comunque tantissime altre caratteristiche storiche inesatte, come i cablaggi elettrici o sostegni antisismici”.

Il Castello di Nagoya
Si tratta di uno dei castelli più grandi e importanti del Giappone.
Costruito su ordine di Ieyasu Tokugawa, per impedire attacchi provenienti da Osaka, fu completato nel 1612.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il castello fu utilizzato come quartier generale dell’esercito del distretto di Tokai. Purtroppo la gran parte del castello venne distrutta dai bombardamenti degli aerei americani.
Gli antichi tesori nazionali sopravvissuti del castello (le torrette sud-ovest, sud-est e nord-ovest, la porta Omote-Ninomon e alcuni dipinti del palazzo di Honmaru) furono riprogettati dal governo nazionale. Nell’ottobre del 1959 la ricostruzione dei due donjon fu completata e gli edifici furono aperti al pubblico.
Gli oggetti più caratteristici del castello sono i kinshachi, delfini d’oro con la testa da tigre che si trovano sul tetto dei tenshu.

R.D.