Il giorno 11 marzo, per i giapponesi e per il resto del mondo, e` un giorno carico di un significato particolarmente forte, essendo la ricorrenza dal tremendo terremoto del Tōhoku del 2011.
Esattamente 5 anni fa, piu di 15.000 morti, di cui 70 non identificati,e 2.561 dispersi (il 90% di loro verosimilmente annegati nel maremoto) sono il triste bilancio umano della catastrofe.
Ancora oggi oltre 170.000 cittadini vivono in case prefabbricate o sistemazioni provvisorie.
Nella provincia di Fukushima, i 9 comuni limitrofi alla centrale nucleare sono costante allarme evacuazione, e quindi ben 100,000 cittadini non possono ancora rientrare nelle proprie case.
Nel comune di Naraha, situato a 20 Km da Fukushima, dove nel settembre 2015 il Ministero della Salute ha concesso il permesso, dopo quattro anni, di rientro nelle abitazioni civili, revocando l’ordine di evacuazione permanente: eppure solamente il 6 % dei cittadini sono ritornati effettivamente a vivere nella loro citta`.
Il quotidiano nazionale giapponese Yomiuri (la versione inglese “the Japan News”) ha messo online i cambiamenti negli anni dopo il terremoto (disponibile anche in inglese http://special.the-japan-news.com/311/).
(Screenshot da http://special.the-japan-news.com/311/#minamisanriku)
Yumi Ito